lunedì 25 febbraio 2008

Futuro dell'Unione

Il futuro dell'Unione è uno degli argomenti che i nostri paesi devono affrontare in maniera seria e lungimirante.
A dicembre è stata presentata al Consiglio dell'Unione una mozione con cui si è chiesto alla Giunta di avviare un confronto tra i consigli dei quattro paesi che compongono attualmente l'Unione con l'obiettivo di giungere ad una visione condivisa e precisa sull'evoluzione futura di quest'ultima.
Il processo prevede che ciascun consiglio comunale voti un proprio documento d'indirizzo in cui sia espresso il proprio punto di vista rispetto al futuro dell'Unione. Il consiglio comunale di Bizzarone affronterà la questione nella seduta di martedì 26 febbraio 2008 ore 21:15.
Il passo successivo è la concovazione di un incontro a cui siano invitati tutti i consiglieri comunali dei quattro comuni. L'incontro è stato convocato per giovedì 28 febbraio 2008 alle ore 21 presso l'Auditorium di Faloppio.
Successivamente verrà silato un documento programmatico complessivo che dovrà essere formalmente approvato da tutti i consigli comunali e dal consiglio dell'Unione. Tale documento dovrà contenere una scelta chiara, convinta e condivisa rispetto a ciò che ci si attende dall'Unione.
Di seguito proponiamo una breve nota che contiene alcuni spunti utili alla riflessione riguardo al futuro dell'Unione.

Sarebbe bello raccogliere commenti e opinioni al riguardo.
Indirizzi per il futuro dell’Unione di Comuni “Terre di frontiera”


1. Unione o fusione?
Unire le forze dei nostri comuni è indispensabile per poter assicurare efficacia ed efficienza all’azione pubblica locale, per saper offrire servizi migliori ai cittadini e svolgere le funzioni di governo in maniera adeguata.
L’Unione “Terre di Frontiera” rappresenta una risposta concreta a questa esigenza: può essere ulteriormente sviluppata e perfezionata, ma va sicuramente nella direzione giusta.
E’, però, impensabile la creazione di un unico comune frutto della fusione degli attuali comuni membri dell’Unione.
I cittadini dei nostri paesi dimostrano ancora un forte senso di appartenenza alle comunità che corrispondono agli attuali confini amministrativi. Tale senso di appartenenza è da considerarsi una grande opportunità: grazie ad esso, infatti, i nostri cittadini si sentono maggiormente responsabilizzati rispetto alle sorti del loro comune, compartecipando attivamente al buon governo del paese.
Al livello degli attuali comuni, dunque, è più facile mantenere quel legame di reciproca fiducia tra cittadino ed amministrazione pubblica capace di influenzare tanto positivamente l’azione amministrativa.
Proprio per queste considerazioni si ritiene impraticabile l’ipotesi di una fusione con gli altri comuni. Gli innegabili vantaggi sotto il profilo dell’efficienza organizzativa verrebbero vanificati dalla perdita di efficacia dovuta all’indebolimento del rapporto di stretta collaborazione con i cittadini.
E’ auspicabile, dunque, che si persegua la via intermedia di promuovere forme di aggregazione solide e strutturate, quale è la formula dell’unione di comuni, ma senza perdere l’identità politica di ciascun comune.

2. La titolarità di funzioni in capo all’Unione “Terre di Frontiera”

Alla luce dell’esperienza maturata fino ad ora, si può a ragione ipotizzare che l’Unione “Terre di Frontiera” compia un ulteriore passo in avanti nel suo percorso evolutivo assumendo la titolarità di alcune specifiche funzioni pubbliche, le quali uscirebbero del tutto dalla competenza dei singoli comuni.
Per queste funzioni, l’Unione “Terre di Frontiera” non assumerebbe più il solo ruolo di esecutrice delle decisioni dei singoli comuni, ma assumerebbe una responsabilità diretta, anche sotto il profilo politico, davanti ai cittadini dei quattro comuni.
Nelle materie devolute dai comuni, il Consiglio dell’Unione diventerebbe vero e proprio organo di indirizzo e controllo e la Giunta dell’Unione si farebbe carico del ruolo esecutivo.
I singoli comuni devolverebbero all’Unione tutta la loro sovranità su questi ambiti, senza più pretendere interventi mirati per le loro rispettive comunità.
Questa devoluzione di competenze all’Unione potrebbe interessare:

la politica di promozione culturale legata all’azione della biblioteca;
la politica dei servizi sociali;
la politica di polizia locale.

Una scelta di questo tipo avrebbe l’innegabile vantaggio di fare chiarezza rispetto alle responsabilità dell’Unione in questi ambiti, favorendo la riconoscibilità e la legittimazione di quest’ultima agli occhi dei cittadini.
La devoluzione di tali funzioni deve essere formulata da tutti i comuni membri dell’Unione. La copertura dei costi relativi deve essere realizzata utilizzando entrate dirette dell’Unione ed un contributo di ciascun comune definito per un periodo triennale e parametrato al numero di abitanti dei comuni.

3. I servizi gestiti in forma associata

Regime diverso rispetto alle funzioni devolute avrebbero i servizi gestiti in forma associata. Su questo fronte non ci si discosta dalla modalità d’azione attuale dell’Unione; in base ad essa i singoli comuni mantengono la responsabilità dell’impostazione politica di fondo riguardo all’erogazione del servizio sul territorio comunale, mentre l’Unione assume la responsabilità della realizzazione tecnica dei servizi stessi.
Se è auspicabile che tutti i comuni aderenti all’Unione sottoscrivano le convenzioni relative a tutti i servizi gestiti in forma associata, si ritiene di dover lasciare aperta la possibilità che anche un gruppo più ristretto di comuni aderenti possa decidere di gestire in forma associata specifici servizi.
Tale ipotesi deve comunque essere subordinata alla decisione favorevole dell’Unione, la quale deve valutare la fattibilità tecnica ed organizzativa di una gestione associata che non abbracci tutti i comuni aderenti.
Come accade attualmente, i rapporti tra i comuni e con l’Unione relativi alla gestione associata di ciascun servizio saranno regolati all’interno di specifiche convenzioni.
Al fine di consentire una pianificazione ragionata e di lungo respiro della gestione associata dei servizi, si richiede che venga formulata una programmazione triennale. Tale programmazione, proposta dalla Giunta dell’Unione, dovrà essere approvata dal Consiglio dell’Unione.

4. L’ingresso di nuovi membri

L’allargamento dell’Unione a nuovi membri è decisamente auspicato e caldeggiato.
I nuovi membri dovranno innanzitutto procedere alla devoluzione delle funzioni attribuite all’Unione (Par. 2).
Per quanto riguarda i servizi gestiti in forma associata, si procede ad una negoziazione diretta tra l’Unione ed il comune che fa richiesta di adesione, al fine di perseguire una mutua soddisfazione.
E’, in ogni caso, necessario che il nuovo membra aderisca almeno alla metà dei servizi gestiti in forma associata dall’Unione al momento dell’ingresso. Si devono considerare per il conteggio tutti i servizi, compresi quelli a cui hanno aderito solo alcuni dei comuni membri.
E’, comunque, auspicabile che il nuovo entrante sottoscriva l’adesione a tutti i servizi gestiti dall’Unione.

5. Rappresentatività all’interno degli organi dell’Unione
Giunta dell’Unione
Nella Giunta dell’Unione dovranno sedere i Sindaci dei comuni membri. Si confermano le regole che attualmente presiedono alla formazione e al funzionamento della Giunta ai sensi dello Statuto in vigore.
Si è disponibili a riconoscere ai membri della Giunta un’indennità. La sua quantificazione deve comunque tener conto del fatto che essa va ad aggiungersi alle indennità già percepite in quanto amministratori dei singoli comuni.

Consiglio dell’Unione
Per assicurare maggiore rappresentatività a tale organo, si ammette che esso preveda un numero diverso di membri designati da ciascun comune a seconda della dimensione demografica. In ogni caso, lo Statuto dell’Unione deve quantificare esplicitamente il numero di componenti assegnati a ciascun comune.
La designazione dei membri del consiglio dell’Unione da parte di ciascun Consiglio Comunale deve comunque tutelare la rappresentatività delle minoranze.
Un’ipotesi di ripartizione dei seggi, considerati i limiti attuali previsti dal TUEL secondo cui non si può eccedere il numero di componenti previsto per i comuni di dimensioni pari alla somma degli abitanti dei comuni membri, potrebbe essere la seguente:

Bizzarone -3
Faloppio - 4
Ronago- 3
Uggiate-Trevano - 4
TOTALE - 12