venerdì 29 febbraio 2008

Futuro dell'Unione

In data 26 febbraio 2008 il Consiglio Comunale di Bizzarone ha approvato all’unanimità una mozione presentata dalla Giunta Comunale in vista dell’incontro tenutosi a Faloppio il 28 febbraio che ha visto il coinvolgimento di tutti i Conaiglieri dei 4 comuni. Eccone il testo.

Premessa

Il Consiglio dell’Unione di comuni “Terre di frontiera” ha approvato una mozione attraverso la quale si chiedeva alle singole Amministrazioni Comunali di esprimersi circa quello che poteva essere il futuro dell’Unione stessa.
La discussione che ne è scaturita ha portato a richiedere a ciascun comune la formulazione di una propria posizione circa il futuro dell’Unione stessa. Questa posizione verrà discussa nel corso di una riunione che si terrà il prossimo giovedì 28 febbraio 2008 presso il Comune di Faloppio.
Ciò premesso, la Giunta Comunale di Bizzarone chiede che il Consiglio Comunale approvi la presente mozione in maniera tale che la stessa diventi il documento ufficiale del Comune relativamente alle tematiche in premessa riportate.

M O Z I O N E

“Terre di frontiera” oggi

L’attuale situazione dell’Unione di comuni “Terre di frontiera” denota un momento di difficoltà imputabile a vari fattori.

Da una parte non si può non riscontrare un’involuzione nei rapporti tra le singole Amministrazioni Comunali rispetto a quelli esistenti ai tempi della fondazione dell’Unione stessa. Allora si parlava molto più di idee, di progetti e di futuro: oggi si parla quasi esclusivamente di euro, come se nel corso degli anni l’aspetto economico si sia fatto sempre più preponderante, arrivando in molti casi a sopravanzare valutazioni di efficacia e di efficienza dei servizi. Si è ormai vicini a ragionare in termini puri e semplici di unione di comuni come mero strumento di erogazione di servizi, dove soprattutto la convenienza economica è alla base delle scelte che vengono compiute.

Altro motivo che a nostro avviso ha contribuito a determinare l’attuale situazione, è lo stallo derivante dal mancato trasferimento di ulteriori servizi in Unione, nonostante una serie di valutazioni positive sia dal punto di vista gestionale che economico per alcuni di essi. In pratica non sono mancati gli studi sul trasferimento di ulteriori servizi, ma la volontà politica di metterli effettivamente in pratica.
Ha giocato un ruolo decisivo la posizione del Comune di Faloppio di attesa sia pre che post elettorale, una posizione che seppur del tutto legittima, ha probabilmente finito col condizionare, rallentandolo, anche il cammino delle altre Amministrazioni.

Allo stato dei fatti è dunque richiesto a tutti uno sforzo per assicurare a “Terre di frontiera” quella tranquillità, quegli strumenti e quella chiarezza tali per cui si possa proseguire sulla strada negli anni scorsi intrapresa.
La risoluzione dei problemi di cui si è fatto cenno, ed eventualmente di altri, riteniamo non possa prescindere da una attenta valutazione di ciò che abbiamo appena detto.
Di certo riteniamo come i problemi di un progetto così importante come quello della nostra Unione e una struttura così complessa ed articolata come quella che ne è derivata, non possano essere semplicisticamente liquidati adducendo come causa un fisiologico calo di entusiasmo iniziale.

Questa è la posizione di un comune, come quello di Bizzarone, che sino ad oggi ha aderito a tutti i servizi trasferiti all’Unione e -se non ricordiamo male- approvando queste convenzioni in Consiglio Comunale sempre all’unanimità.
Sulla base di questo “curriculum vitae” forse unico, ecco formulate le nostre proposte:

“Spirito” dell’Unione di comuni “Terre di frontiera”

Prima di entrare nel dettaglio delle proposte, riteniamo utile tornare a ciò che per il Comune di Bizzarone deve significare “Terre di frontiera”.
L’unione, a nostro parere, deve tornare ad essere un modo nuovo di guardare al futuro dei nostri comuni.
Deve essere uno “strumento” attraverso il quale garantire servizi diversi, maggiori e migliori, una sorta di moltiplicatore di opportunità a disposizione del nostro territorio, e non certo solo dei comuni.
Deve inoltre costituire uno “strumento” attraverso il quale dimostrare che in Italia vi è ancora una classe politico-amministrativa capace di creare del nuovo, capace di guardare concretamente al futuro dei propri cittadini, una classe lontana da quel concetto di “casta” che, col sacrosanto obiettivo di colpire chi sbaglia, fatalmente finisce col trascinare tutti con sé.

Prima dei conti, il futuro…

Riteniamo non abbia alcun senso guardare ai conti di ieri o anche a quelli di oggi e domani se prima con si arriva a definire una via maestra per il futuro, non si confermino obiettivi già condivisi o se ne concordino di nuovi. Richiedere nuove e più moderne proposte di riparto dei costi ha senso, a nostro modo di vedere, se a fianco di queste proposte verrà data una risposta chiara, definitiva e dall’esito positivo ad alcune fondamentali domande.

1) Come cercare di recuperare le posizioni del Comune di Faloppio rispetto ai servizi che non ha sinora trasferito? La posizione del Comune di Bizzarone è che il Comune di Faloppio debba prevedere una modalità di adesione graduale a tutti quei servizi cui sino ad oggi non ha aderito.

2) Come gestire le nuove convenzioni? Sempre a due o tre velocità o escogitando una modalità da “vera” unione? La posizione del Comune di Bizzarone è quella di cercare una modalità condivisa e formalmente accettabile per cui i servizi futuri debbano essere gestiti con l’adesione della totalità dei comuni aderenti. In questa direzione andrà indirizzato lo sforzo di tutti. Laddove non fosse formalmente codificabile un simile vincolo, andrà lasciata aperta la possibilità che anche un gruppo più ristretto di comuni aderenti possa decidere di gestire in forma associata specifici servizi, in pratica la situazione attuale. Tale ipotesi deve comunque essere subordinata alla decisione favorevole dell’Unione, la quale deve valutare la fattibilità tecnica ed organizzativa di una gestione associata che non abbracci tutti i comuni aderenti.
Come accade attualmente, i rapporti tra i comuni e l’Unione relativi alla gestione associata di ciascun servizio saranno regolati all’interno di specifiche convenzioni.
Al fine di consentire una pianificazione ragionata e di lungo respiro della gestione associata dei servizi, sarebbe auspicabile venisse formulata una programmazione triennale. Tale programmazione, proposta dalla Giunta, dovrà essere approvata dal Consiglio dell’Unione.
Già da ora, come Comune di Bizzarone ci diciamo disponibili a studiare le nuove convenzioni relative all’anagrafe ed allo stato civile, alla protezione civile ed al catasto, nonché a concretizzare la convenzione relativa al demanio e patrimonio già da tempo approvata.

3) Come evitare il progressivo “svuotamento” di alcuni comuni? La posizione del Comune di Bizzarone è quella che i tempi siano ormai maturi per prevedere un decentramento delle sedi operative di alcuni servizi. Fatta salva la sede dell’Unione ad Uggiate-Trevano e con essa -per ovvi motivi- la sede della Polizia Locale, gli altri servizi (vedi soprattutto servizi sociali, tributi/ragioneria, demanio/patrimonio ed in futuro catasto) potrebbero trovare posto a Bizzarone, Faloppio e Ronago.
Il Comune di Bizzarone si dice già oggi disponibile a ragionare in termini di ospitalità di un servizio piuttosto che di un altro.
E’ ovvio che qualsiasi ipotesi potrà essere degna di essere presa in considerazione, purchè basata su oggettivi criteri di efficacia ed efficienza per i cittadini.

4) Come ipotizzare la futura gestione del personale dei quattro comuni? La posizione del Comune di Bizzarone è quella di ritenere che in un’ottica generale sia il personale attualmente già in dotazione all’Unione, sia quello ancora nelle piante organiche dei singoli comuni debba essere considerato come una risorsa a disposizione dell’intero territorio. Riteniamo perciò che, ovviamente con gradualità, l’obiettivo finale non possa che essere il trasferimento di tutto il personale nella pianta organica dell’Unione.

5) Come pensare a porre in capo all’Unione la titolarità di alcune funzioni? La posizione del Comune di Bizzarone è che alla luce dell’esperienza maturata sino ad ora, si possa ipotizzare che l’Unione “Terre di frontiera” compia un ulteriore passo in avanti nel suo percorso evolutivo assumendo la titolarità di alcune specifiche funzioni pubbliche, le quali uscirebbero del tutto dalla competenza dei singoli comuni. Per queste funzioni, “Terre di frontiera” non assumerebbe più il solo ruolo di esecutrice delle decisioni dei singoli enti aderenti, ma assumerebbe una responsabilità diretta, anche sotto il profilo politico, davanti a tutti i cittadini. Nelle materie trasferite dai comuni, il Consiglio dell’Unione diventerebbe vero e proprio organo di indirizzo e controllo, mentre la Giunta dell’Unione si farebbe carico del ruolo esecutivo. I singoli comuni affiderebbero all’Unione tutta la loro sovranità su questi ambiti, senza più pretendere interventi mirati per le loro rispettive comunità. Questa devoluzione di competenze all’Unione potrebbe interessare:
1. la politica di promozione culturale legata all’azione della biblioteca;
2. la politica dei servizi sociali;
3. la politica della polizia locale.
Una scelta di questo tipo avrebbe l’innegabile vantaggio di fare chiarezza rispetto alle responsabilità dell’Unione in questi ambiti, favorendo la riconoscibilità e la legittimazione di quest’ultima agli occhi degli stessi amministratori prima, quindi dei cittadini. La devoluzione di tali funzioni dovrà essere formulata da tutti i comuni membri dell’Unione (i tre settori ipotizzati già oggi sono stati convenzionati da tutti i nostri quattro comuni). La copertura dei costi relativi dovrebbe essere realizzata utilizzando possibilmente entrate dirette dell’Unione, con un contributo di ciascun comune definito per un periodo triennale e magari parametrato al numero di abitanti dei comuni.

6) Come migliorare il coinvolgimento degli amministratori dei quattro comuni nel “Percorso Unione”? La posizione del Comune di Bizzarone è che, fallito il tentativo di un assessorato dedicato ai rapporti con le istituzioni, sia indispensabile ricercare una strada alternativa. E’ un settore sicuramente difficile ma indispensabile se l’obiettivo è quello di consolidare le basi dell’Unione stessa.
E’ necessario agire in una doppia direzione. Anzitutto fornire la possibilità di incidere a chi effettivamente ha voglia di lavorare in questo contesto: in prima battuta infondere in tutti gli amministratori la consapevolezza di cos’è, a cosa serve e come funziona l’Unione, quindi giungere a motivarli sino a far percepire l’Unione come una parte considerevole del proprio mandato di amministratore.
Secondariamente è necessario agire in questa direzione per togliere qualsivoglia alibi a chi invece tende ad addebitare ad una mancanza di rapporti tutta una serie di problemi di “Terre di frontiera”.
Nel concreto si propone almeno un incontro annuale del tipo di quello previsto per il prossimo 28 febbraio e, invece, la riproposizione con cadenza più breve di incontri Giunta dell’Unione - Giunte dei singoli comuni aderenti.

7) Come avvicinare ulteriormente i cittadini a “Terre di frontiera”? La posizione del Comune di Bizzarone è quella di ritenere che si debba continuare e, anzi, migliorare sulla strada di una capillare informazione con ogni mezzo a nostra disposizione.
Sarà indispensabile uno sforzo degli amministratori per ridurre gli attriti tra di loro (aspetto che i cittadini avvertono sicuramente in maniera non positiva), mentre anche una ridistribuzione dei servizi potrà essere, da questo punto di vista, importante.

8) Come ribadire il concetto di Unione come moltiplicatore di risorse per il territorio? La posizione del Comune di Bizzarone è riconducibile al già citato concetto di “Terre di frontiera” come moltiplicatore di opportunità per il territorio. Questo perché, al contrario, nel momento in cui l’Unione non dovesse essere percepita sotto quest’ottica o, ancora peggio, non dovesse agire in questa direzione, costituirebbe non una risorsa per il singolo comune ma un freno per il suo sviluppo.
E’ questo un campo pericolosissimo nel quale avventurarsi perché abbiamo pochi dubbi su quale strada intraprenderebbe oggi un amministratore se si trovasse di fronte alla scelta tra Unione o Comune.
E’ necessario dunque ribaltare il concetto, perché in tanti casi è proprio l’Unione che potrebbe “aiutare” i singoli comuni aderenti anche in circostanze che non riguardano specifici servizi trasferiti. Da questo punto di vista la gestione dei P.G.T. (Piani di Governo del Territorio) in maniera assolutamente autonoma è stata un’occasione persa, anche se forse qualche margine di manovra per un confronto pre-approvazione esiste ancora.

9) Come cercare di gestire nel migliore dei modi l’ormai ravvicinata scadenza elettorale in tre dei nostri quattro comuni? La posizione del Comune di Bizzarone è quella di proporre la stesura di un documento programmatico unico che renda palese, chiara ed inequivocabile la posizione di qualsivoglia gruppo politico o lista civica nei confronti di “Terre di frontiera”.
Si tratterebbe di un documento da stilare sulla base delle risultanze di questa verifica e che l’Unione stessa potrà chiedere che venga adottato dalle varie liste che si presenteranno alle elezioni del prossimo anno.
Aspetti economici

Solo al termine del percorso sin qui accennato, e naturalmente in caso di esito favorevole, a nostro parere si potrà metter mano all’aspetto economico.

Aspetto economico che il Comune di Bizzarone intende affrontare non prima di aver fatto una premessa.

Seguendo la giusta impostazione di una gestione collegiale dei servizi, il nostro comune non ha esitato a “svuotarsi” in parte, non ha esitato a spiegare ai propri cittadini che per parlare con la Polizia Locale dovevano recarsi ad Uggiate-Trevano, che per l’Ici dovevano fare la stessa cosa, così come per la ragioneria. Non ha esitato a dimezzare i propri orari di apertura della biblioteca (sino a preventivare una sua chiusura definitiva) a vantaggio delle sedi di Faloppio e di Uggiate-Trevano. Non ha esitato a praticamente dimezzare gli orari di apertura al pubblico degli uffici comunali.
In definitiva ha realizzato ciò che tutti ci si è sempre detti essere una parte importante della gestione associata dei servizi.
Tutti abbiamo sempre concordato sulla necessità di armonizzare questi servizi, di guardare ad una loro erogazione che potesse portare anche a dei risparmi nella spesa, di guardare alla loro reale efficienza piuttosto che alla loro dislocazione fisica. Poi vi è stato chi lo ha fatto (i Comuni di Bizzarone e di Ronago) e chi invece si è trovato in casa tutto moltiplicato (Polizia Locale da due a otto agenti, ragionieri da uno tre e via dicendo). Siamo naturalmente parlando del Comune di Uggiate-Trevano. La decisione è stata giusta: l’abbiamo condivisa ed in buona parte contribuito ad attuarla. Lo sbaglio che noi vediamo non è quindi in questo, lo sbaglio è nel non accorgersi di questo o a non volerlo fare….
Lo sbaglio è guardare al portafoglio non rapportando quei freddi numeri alla qualità e quantità di uno o più servizi. Guardare ai “guadagni” di Bizzarone senza considerare questo aspetto non ha senso. Non capire le difficoltà che può avere un Comune nel limitare certi servizi, nel far passare (ed in tempi ristretti) un determinato messaggio ai propri cittadini vuol dire avere ancora una mentalità egocentrica: in pratica è la dimostrazione che l’Unione ha inciso significativamente sulle nostre procedure ma non certo sul nostro modo di pensare.

Lungi da noi sminuire l’aspetto economico delle cose, ma se questo diventa l’aspetto prioritario per non dire l’unico aspetto da valutare, le stesse opportunità si trasformano in mere considerazioni sul perderci o sul guadagnarci. Un’operazione, qualsiasi operazione, non può nascere unicamente sulla base del quanto costa e chiudersi unicamente sulla base del quanto guadagno o del quanto risparmio. Soprattutto non lo può essere in un contesto di unione di comuni dove può accadere che quel risparmio non sia un risparmio di tutti ma di un comune solo. Si deve dunque essere capaci di guardare al di là del proprio orticello, di capire che banalmente oggi guadagni tu, domani guadagnerò io e che comunque guadagnando tu in parte ci guadagno anch’io (e viceversa).

Tutto questo per dire che il Comune di Bizzarone, sulla base delle discussioni effettuate in sede di Giunta dell’Unione relativamente ai nuovi riparti e sulla base delle proposte effettuate con questa mozione, chiede di rivedere sia il nuovo riparto spese proposto dal Presidente per l’anno 2008, sia la proposta di assegnazione del fondo di solidarietà 2007 alla luce di queste considerazioni, posto che entrambi gli studi si sono unicamente basati su dati di natura economica. Confermiamo quindi la nostra disponibilità a discutere, e da subito -ovvero sin dal bilancio 2008- di nuovi criteri di riparto dei costi, ma solo in presenza di una seria controproposta che tenga conto di quanto detto.
Infine l’ipotesi della fusione dei comuni…

Esprimiamo insoddisfazione per come la vicenda “fusione” è stata gestita. Una simile proposta non era prevista nel nostro programma elettorale e quindi, anche solo per una questione di correttezza e di coerenza nei confronti dei cittadini, si ritiene inopportuno discuterne in questa fase.

Non ci trova quindi d’accordo una gestione unilaterale di un argomento così delicato. Sarebbe stato molto più logico e corretto discuterne preventivamente nel contesto dell’Unione, in modo che si sarebbe potuta produrre una posizione unica dei quattro comuni. La modalità seguita non ha invece fatto altro che mettere in difficoltà gli amministratori, creando confusione nei cittadini e dando un’immagine di poca armonia in seno all’Unione stessa.

Dal metodo al merito, quindi, perchè riteniamo che, se lo strumento dell’Unione di comuni non abbia intaccato l’identità dei singoli enti aderenti (ha semmai inciso sui servizi, aumentandoli e migliorandoli), l’eventualità della fusione tra gli stessi inciderebbe pesantemente su questo delicato aspetto, aprendo il campo a varie e difficili considerazioni. Sottolineiamo infine che l’obbligatorietà della consultazione popolare su questa materia rende finanche superflue certe posizioni, distogliendo l’attenzione da quello che dovrebbe essere il nostro vero obiettivo, ossia una Unione di comuni più saldamente strutturata.

Conclusione

Con questo documento abbiamo voluto, senza reticenza alcuna, con schiettezza e sincerità, esternare la posizione del Comune di Bizzarone sul presente e sul futuro di “Terre di frontiera”. Auspichiamo che nessuno voglia strumentalizzarne il contenuto, che altro non vuole essere che ribadire l’assoluta fiducia del Comune di Bizzarone nei confronti della “scelta Unione”.

lunedì 25 febbraio 2008

Consiglio Comunale

Per martedì 26 febbraio 2008 ore 21:15 è convocato il Consiglio Comunale di Bizzarone. All'OdG la mozione presentata dai sottoscritti relativa all'apertura della farmacia ed una mozione presentata dalla Giunta relativa al futuro dell'Unione.

Confidiamo in una ampia partecipazione.
Damiano, Paolo, Valerio

Futuro dell'Unione

Il futuro dell'Unione è uno degli argomenti che i nostri paesi devono affrontare in maniera seria e lungimirante.
A dicembre è stata presentata al Consiglio dell'Unione una mozione con cui si è chiesto alla Giunta di avviare un confronto tra i consigli dei quattro paesi che compongono attualmente l'Unione con l'obiettivo di giungere ad una visione condivisa e precisa sull'evoluzione futura di quest'ultima.
Il processo prevede che ciascun consiglio comunale voti un proprio documento d'indirizzo in cui sia espresso il proprio punto di vista rispetto al futuro dell'Unione. Il consiglio comunale di Bizzarone affronterà la questione nella seduta di martedì 26 febbraio 2008 ore 21:15.
Il passo successivo è la concovazione di un incontro a cui siano invitati tutti i consiglieri comunali dei quattro comuni. L'incontro è stato convocato per giovedì 28 febbraio 2008 alle ore 21 presso l'Auditorium di Faloppio.
Successivamente verrà silato un documento programmatico complessivo che dovrà essere formalmente approvato da tutti i consigli comunali e dal consiglio dell'Unione. Tale documento dovrà contenere una scelta chiara, convinta e condivisa rispetto a ciò che ci si attende dall'Unione.
Di seguito proponiamo una breve nota che contiene alcuni spunti utili alla riflessione riguardo al futuro dell'Unione.

Sarebbe bello raccogliere commenti e opinioni al riguardo.
Indirizzi per il futuro dell’Unione di Comuni “Terre di frontiera”


1. Unione o fusione?
Unire le forze dei nostri comuni è indispensabile per poter assicurare efficacia ed efficienza all’azione pubblica locale, per saper offrire servizi migliori ai cittadini e svolgere le funzioni di governo in maniera adeguata.
L’Unione “Terre di Frontiera” rappresenta una risposta concreta a questa esigenza: può essere ulteriormente sviluppata e perfezionata, ma va sicuramente nella direzione giusta.
E’, però, impensabile la creazione di un unico comune frutto della fusione degli attuali comuni membri dell’Unione.
I cittadini dei nostri paesi dimostrano ancora un forte senso di appartenenza alle comunità che corrispondono agli attuali confini amministrativi. Tale senso di appartenenza è da considerarsi una grande opportunità: grazie ad esso, infatti, i nostri cittadini si sentono maggiormente responsabilizzati rispetto alle sorti del loro comune, compartecipando attivamente al buon governo del paese.
Al livello degli attuali comuni, dunque, è più facile mantenere quel legame di reciproca fiducia tra cittadino ed amministrazione pubblica capace di influenzare tanto positivamente l’azione amministrativa.
Proprio per queste considerazioni si ritiene impraticabile l’ipotesi di una fusione con gli altri comuni. Gli innegabili vantaggi sotto il profilo dell’efficienza organizzativa verrebbero vanificati dalla perdita di efficacia dovuta all’indebolimento del rapporto di stretta collaborazione con i cittadini.
E’ auspicabile, dunque, che si persegua la via intermedia di promuovere forme di aggregazione solide e strutturate, quale è la formula dell’unione di comuni, ma senza perdere l’identità politica di ciascun comune.

2. La titolarità di funzioni in capo all’Unione “Terre di Frontiera”

Alla luce dell’esperienza maturata fino ad ora, si può a ragione ipotizzare che l’Unione “Terre di Frontiera” compia un ulteriore passo in avanti nel suo percorso evolutivo assumendo la titolarità di alcune specifiche funzioni pubbliche, le quali uscirebbero del tutto dalla competenza dei singoli comuni.
Per queste funzioni, l’Unione “Terre di Frontiera” non assumerebbe più il solo ruolo di esecutrice delle decisioni dei singoli comuni, ma assumerebbe una responsabilità diretta, anche sotto il profilo politico, davanti ai cittadini dei quattro comuni.
Nelle materie devolute dai comuni, il Consiglio dell’Unione diventerebbe vero e proprio organo di indirizzo e controllo e la Giunta dell’Unione si farebbe carico del ruolo esecutivo.
I singoli comuni devolverebbero all’Unione tutta la loro sovranità su questi ambiti, senza più pretendere interventi mirati per le loro rispettive comunità.
Questa devoluzione di competenze all’Unione potrebbe interessare:

la politica di promozione culturale legata all’azione della biblioteca;
la politica dei servizi sociali;
la politica di polizia locale.

Una scelta di questo tipo avrebbe l’innegabile vantaggio di fare chiarezza rispetto alle responsabilità dell’Unione in questi ambiti, favorendo la riconoscibilità e la legittimazione di quest’ultima agli occhi dei cittadini.
La devoluzione di tali funzioni deve essere formulata da tutti i comuni membri dell’Unione. La copertura dei costi relativi deve essere realizzata utilizzando entrate dirette dell’Unione ed un contributo di ciascun comune definito per un periodo triennale e parametrato al numero di abitanti dei comuni.

3. I servizi gestiti in forma associata

Regime diverso rispetto alle funzioni devolute avrebbero i servizi gestiti in forma associata. Su questo fronte non ci si discosta dalla modalità d’azione attuale dell’Unione; in base ad essa i singoli comuni mantengono la responsabilità dell’impostazione politica di fondo riguardo all’erogazione del servizio sul territorio comunale, mentre l’Unione assume la responsabilità della realizzazione tecnica dei servizi stessi.
Se è auspicabile che tutti i comuni aderenti all’Unione sottoscrivano le convenzioni relative a tutti i servizi gestiti in forma associata, si ritiene di dover lasciare aperta la possibilità che anche un gruppo più ristretto di comuni aderenti possa decidere di gestire in forma associata specifici servizi.
Tale ipotesi deve comunque essere subordinata alla decisione favorevole dell’Unione, la quale deve valutare la fattibilità tecnica ed organizzativa di una gestione associata che non abbracci tutti i comuni aderenti.
Come accade attualmente, i rapporti tra i comuni e con l’Unione relativi alla gestione associata di ciascun servizio saranno regolati all’interno di specifiche convenzioni.
Al fine di consentire una pianificazione ragionata e di lungo respiro della gestione associata dei servizi, si richiede che venga formulata una programmazione triennale. Tale programmazione, proposta dalla Giunta dell’Unione, dovrà essere approvata dal Consiglio dell’Unione.

4. L’ingresso di nuovi membri

L’allargamento dell’Unione a nuovi membri è decisamente auspicato e caldeggiato.
I nuovi membri dovranno innanzitutto procedere alla devoluzione delle funzioni attribuite all’Unione (Par. 2).
Per quanto riguarda i servizi gestiti in forma associata, si procede ad una negoziazione diretta tra l’Unione ed il comune che fa richiesta di adesione, al fine di perseguire una mutua soddisfazione.
E’, in ogni caso, necessario che il nuovo membra aderisca almeno alla metà dei servizi gestiti in forma associata dall’Unione al momento dell’ingresso. Si devono considerare per il conteggio tutti i servizi, compresi quelli a cui hanno aderito solo alcuni dei comuni membri.
E’, comunque, auspicabile che il nuovo entrante sottoscriva l’adesione a tutti i servizi gestiti dall’Unione.

5. Rappresentatività all’interno degli organi dell’Unione
Giunta dell’Unione
Nella Giunta dell’Unione dovranno sedere i Sindaci dei comuni membri. Si confermano le regole che attualmente presiedono alla formazione e al funzionamento della Giunta ai sensi dello Statuto in vigore.
Si è disponibili a riconoscere ai membri della Giunta un’indennità. La sua quantificazione deve comunque tener conto del fatto che essa va ad aggiungersi alle indennità già percepite in quanto amministratori dei singoli comuni.

Consiglio dell’Unione
Per assicurare maggiore rappresentatività a tale organo, si ammette che esso preveda un numero diverso di membri designati da ciascun comune a seconda della dimensione demografica. In ogni caso, lo Statuto dell’Unione deve quantificare esplicitamente il numero di componenti assegnati a ciascun comune.
La designazione dei membri del consiglio dell’Unione da parte di ciascun Consiglio Comunale deve comunque tutelare la rappresentatività delle minoranze.
Un’ipotesi di ripartizione dei seggi, considerati i limiti attuali previsti dal TUEL secondo cui non si può eccedere il numero di componenti previsto per i comuni di dimensioni pari alla somma degli abitanti dei comuni membri, potrebbe essere la seguente:

Bizzarone -3
Faloppio - 4
Ronago- 3
Uggiate-Trevano - 4
TOTALE - 12

lunedì 11 febbraio 2008

Mozione farmacia

Buon giorno a tutti,
in merito alla futura nuova farmacia di Bizzarone, vi informo che sabato 9 febbraio u.s. è stata presentata in comune la mozione sotto riportata a firma dei consiglieri Crugnola, Colombo e Falcicchio.
Prima di allegare il testo della mozione, mi preme sottolineare il fatto che tale mozione nasce semplicemente da una lettura più approfondita del Codice Civile italiano e che non è stata pensata con lo scopo di creare dissapori di qualsiasi genere all'interno del Consiglio e/o della Giunta Comunale.
La finalità di tale mozione è quella di garantire una maggiore tutela agli investimenti futuri già programmati ed approvati dal comune di Bizzarone.
Tale mozione verrà discussa e votata durante il prossimo Consiglio Comunale (data, al momento, non ancora definita).
Buona giornata
Vale


Testo della mozione:

Al Signor Sindaco
del Comune di Bizzarone


I sottoscritti Damiano Colombo, Paolo Crugnola e Valerio Falcicchio, Membri del Consiglio Comunale di Bizzarone, chiedono che la presente mozione venga inserita all’Ordine del Giorno del prossimo Consiglio Comunale.

Mozione

OGGETTO: Apertura nuova farmacia

L’Amministrazione comunale di Bizzarone sta lavorando per l’apertura di una farmacia comunale ed a tale scopo è stata costituita un’apposita società a responsabilità limitata, la Bizzarone Servizi S.r.l.
Come affermato dall’Amministratore unico della Bizzarone Servizi S.r.l., Sig. Luca Zanini, nel corso di una riunione del gruppo di maggioranza tenutosi nel mese di dicembre 2007, è intenzione della Bizzarone Servizi S.r.l. e della Giunta comunale sarebbe quella di procedere all’apertura della farmacia all’interno dello stabile Foti sito in Via delle Ginestre.
A questo proposito risulta già stipulato uno specifico contratto con cui l’Impresa Foti ha ceduto in comodato gratuito al Comune di Bizzarone gli spazi in cui si intende localizzare la farmacia.
Il Codice Civile, all’art.1803, sancisce che “Il comodato è il contratto col quale una parte consegna all’altra una cosa mobile o immobile, affinché se ne serva per un tempo a per un uso determinato, con l’obbligo di restituire la stessa cosa ricevuta. Il comodato è essenzialmente gratuito”. Occorre considerare che, sempre il Codice Civile (art. 1809) prevede che al Comodante (nel caso specifico l’Impresa Foti) venga assicurata la facoltà di chiedere in qualsiasi momento al Comodatario (nel caso specifico il Comune di Bizzarone) la restituzione immediata del bene oggetto di comodato (oltre al risarcimento di un eventuale danno), senza peraltro che sia prevista (art. 1808 Cod. Civ.) alcuna forma di rimborso a favore del Comodatario per le spese sostenute per servirsi del bene.
Da ciò si deduce che, nel caso sopraggiungesse una decisione unilaterale del Comodante di chiedere la restituzione degli spazi oggetto di comodato, il Comune di Bizzarone si troverebbe nella delicata situazione di dover liberare immediatamente gli spazi occupati dalla farmacia e da altre attività (commerciali e non) gestite dalla Bizzarone Servizi S.r.l. In tal caso, sarebbe necessario ricercare una nuova sede per la farmacia e dovrebbero essere finanziati nuovamente gli investimenti necessari per un nuovo allestimento.
Come emerso dalla presentazione del Sig. Zanini, le spese previste per l’allestimento della farmacia sono consistenti, soprattutto se confrontate con la dimensione del bilancio comunale, per cui se una situazione di questo tipo si realizzasse effettivamente, il Comune di Bizzarone e la Bizzarone Servizi S.r.l. si troverebbero in gravissima difficoltà economica e finanziaria.
Alla luce di queste considerazione, al fine di ridurre al minimo i rischi collegati all’apertura della farmacia,
si impegna la Giunta:
a non procedere alla realizzazione degli investimenti e, più in generale, all’assunzione di impegni economici e finanziari, né direttamente né attraverso la Bizzarone Servizi S.r.l., relativi all’apertura della farmacia fino a quanto non si sarà stabilita una forma contrattuale per la fruizione degli spazi maggiormente adeguata allo scopo e che assicuri sufficiente stabilità e tutela alla programmazione gestionale e finanziaria dell’operazione.

Bizzarone, 9 febbraio 2008

Damiano Colombo
Paolo Crugnola
Valerio Falcicchio