giovedì 18 gennaio 2007

Il centro storico


Quando si è iniziato a parlare di entrare nella lista "Bizzarone domani" alle scorse elezioni amministrative, il tema chiave che insieme a Damiano e Valerio abbiamo posto all'attenzione degli altri candidati è stato quello dell'urbanistica, del territorio e del recupero del centro storico.

Secondo noi è proprio su questi aspetti che si gioca la "partita chiave" per lo sviluppo del paese.

Si partiva da un dato confortante: fino ad allora Bizzarone non era stato interessato da progetti di sviluppo immobiliare intensivo. Non si erano visti, per fortuna, nuovi quartieri nascere dal nulla ed ispirati dall'unico intento di massimizzare le volumetrie costruite, senza nessuna preoccuazione per la qualità della vita di chi ci sarebbe andato a vivere.

Da qui si doveva partire per trovare il coraggio di affrontare le problematiche di cui, nonostante tutto, Bizzarone soffre. Il problema principale, sotto gli occhi di tutti, è la riqualificazione del centro storico.

Abbiamo un centro storico in continuo degrado, in cui nessuno o in pochi sembrano volere investire e ancor di meno vorrebbero viverci. Sembra che ci sia in atto un circolo vizioso destinato a far peggiorare ulteriormente la situazione del centro.

Certamente invertire questo circolo vizioso non sembra impresa facile. D'altro canto, non ci si può nemmeno arrendere alla situazione attuale, rinunciando a provare a "inventarsi qualcosa" per rendere il centro il vero cuore del paese.

Lo stimolo a provarci ci viene innanzitutto dalla Svizzera. Basta attraversare il confine per trovare paesini, anche più piccoli di Bizzarone, che sono delle vere e proprie perle. Pensate a Genestrerio, Stabio, Ligornetto, ecc.: sono anche più piccoli di Bizzarone, si trovano nello stesso contesto ambientale di Bizzarone, eppure hanno centri storici e, più in generale, uno sviluppo urbanistico sicuramente invidiabili.

Da buon nazionalista mi chiedo: perchè loro sì e noi no? Certo, le leggi saranno diverse, ma se ci si ferma a questo si rischia di lasciarsi cullare in un'alibi troppo comoda. Le leggi non sono tutto: ci vuole creatività, capacità di visione di lungo periodo, imprenditorialità e voglia di rischiare.

E allora, perchè non metterci alla prova e "accettare la sfida"? Io voglio tentare!

In primo luogo, mi sono fatto un'idea dei principali problemi che frenano la riqualificazione del centro storico:

1. Evidentemente, costruire ex novo (soprattutto alla luce dei livelli di qualità del costruito moderno) è sicuramente più conveniente che ristrutturare. Ciò significa che laddove ci siano terreni edificabili, essi sminuiranno la convenienza di operazioni di riqualificazione del centro storico.

2. La convenienza di un intervento di recupero è significativamente influenzata dallo stato degli edifici circostanti: il costo del restauro di una porzione di casa del centro storico diventa troppo elevato quando ad esso non corrisponde una crescita del valore della casa recuperata a causa del fatto che essa è inserita in un contesto complessivamente degradato. Ciò impone che si agisca in una logica di sistema: si vince quando ci si muove tutti insieme verso la riqualificazione.

3. La frammentazione delle proprietà blocca qualsiasi possibilità di riqualificazione. Il risultato è che i proprietari si ritrovano con porzioni di case (a volte anche singoli locali), magari ereditate, di cui non sanno che farsene, ma che preferiscono non vendere. Il risultato netto è che tutti perdono, fino a quando la situazione è tale che si svende al primo che capita.

4. Un centro storico non qualificato è terreno fertile per far nascere problemi sociali. Nelle case in cui nessun bizzaronese vuole abitare si insediano persone "ai margini". Si innesca così un processo di "selezione negativa". A Bizzarone non siamo ancora a questo livello, ma fino a quando?


Se vogliamo che Bizzarone sia qualche cosa di diverso da una mera sommatoria di "quartieri dormitorio", senza vita sociale e senza spirito di paese, dobbiamo necessariamente farci carico di affrontare il problema di riqualificazione del centro storico. Certo la soluzione non è a portata di mano: bisogna conquistarla! Secondo me, però, vale la pena provarci.